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A siluri dal kayak

Ho sempre insidiato il siluro da riva o da barca, talvolta da piccoli tender. Venduta la mia Carolina Skiff J14 e successivamente il mio piccolo tender, rimasi qualche anno “appiedato” fino alla scoperta del kayak. Esso risolveva tutte le noie che i precedenti natanti possedevano: non necessitava di carrello e gancio traino (e conseguente manovre nel traffico o costi di rimessaggio/ manutenzione) di gru di alaggio, non si forava, non si perdeva tempo a gonfiarlo e sgonfiarlo per riporlo in auto, si caricava facilmente sulle barre e si metteva facilmente in acqua quasi ovunque.

Accade tutto in dieci minuti

Col passare degli anni ho imparato che nella pesca il tempo è relativo, può essere tutto o niente come tanto o poco. 
Quando qualche settimana fa Alvise mi scrisse proponendomi una pescata a verticale sul Grande Fiume, sembrava ieri l’ultima fatta assieme. In realtà erano passati quattro anni. Quattro lunghi anni temporalmente parlando, perchè letteralmente parlando sono volati..

Cara vecchia breakline!

Nel Grande Fiume pescare a pietra è attualmente la tecnica vincente, ma chi come me ha vissuto dai primissimi anni 2000 l’evoluzione della pesca al siluro in Italia, oltre al clonk ha un’altra tecnica nel cuore: la pesca a breakline. Apparentemente tanto facile quanto catturante, nasconde al suo interno una miriade di varianti, accorgimenti, conoscenza e studio che vanno aldilà del semplice attaccare un pesce vivo alla sponda opposta. Spesso la differenza viene fatta da piccole ma vincenti variazioni,

I siluri del Petite Rhone

Ormai è diventato un piacevole rito che si ripete dal 2009: una volta l’anno si carica l’auto e si parte in cerca di nuovi fiumi in cui tentare la cattura del siluro. Vuoi per la voglia di riempire gli occhi di ambienti e panorami diversi dai soliti,  vuoi per quella sensazione di curiosità alla vista di un nuovo fiume paragonabile solo a quella di un bambino davanti ad un regalo non ancora scartato, quando tenta di immaginare cosa possa celarsi all’interno..

Pronti, partenza, breakline!

Il freddo invernale ha finalmente ceduto il passo alle miti temperature primaverili, le giornate si allungano regalando più ore di luce, la natura si risveglia e con essa la voglia del silurista di ritornare a passare una notte sul fiume, che spesso equivale ad una battuta di pesca con la tecnica della breakline. La prima notturna dell’anno è speciale: te la sei immaginato e costruita nella mente durante tutto il periodo invernale. Ogni azione, movimento, dettaglio è stato già definito meticolosamente..