Seika Jig Yak

Da quando l’amico Stefano mi ha fatto scoprire diversi anni fa la pesca del persico reale, ho finalizzato molte delle mie successive battute di pesca a cercare di capirne di più su questo predatore, spesso sottovalutato e snobbato. In ogni lago in cui andavo, ed era presente, era il mio obiettivo, anche durante gare in cui non era preda valida ed era poco presente. Volevo conoscere il comportamento, gli spostamenti, gli orari, le esche preferite come riconoscerli sull’ecoscandaglio.

Vertical Fishing

La tecnica che reputo più redditizia è cercare le tracce sull’ecoscandaglio dei persici reali e pescarci esattamente sopra. Molto più performante rispetto ad una classica ricerca al lancio.. si perde molto meno tempo ed aumentano di molto le probabilità di cattura.
Però mi mancava ancora qualcosa.. una canna che mi permettesse di insidiarli dal kayak in maniera precisa, ovvero come quando pesco i siluri a dinamica (clicca qui per leggere un report di pesca a dinamica), che è forse la tecnica verticale più precisa che esista.
In questa tecnica infatti è necessario essere più vicini possibile al cono del trasduttore per visualizzare nitidamente sull’ecoscandaglio la nostra esca. Una volta individuata la traccia del siluro, si avvicina e anima l’esca vicino ad esso per stimolare l’attacco.
Seguendo questa filosofia, ho iniziato a usare canne sempre più corte, fino al metro ed ottanta, ma ero ancora lontano dal feeling che cercavo e di più corto non esisteva nulla.

Precisione

La necessità di avere una canna corta è semplice: essere precisi sulle tracce che l’ecoscandaglio ci mostra, le quali sono esattamente sotto di noi, o meglio sotto il nostro trasduttore, che solitamente è posto nell’apposita sede sul fondo del kayak più o meno dietro alla seduta.
Pescare infatti con canne dal metro e ottanta in su, significa allontanarci sempre di più dal trasduttore, quindi dal cono, quindi dalla traccia che visualizziamo, e di conseguenza perdere la possibilità di far abboccare il nostro predatore, in quanto la nostra esca è lontana da esso. Al contrario, più una canna è corta, più rimaniamo vicini o addirittura all’interno del cono (la cui dimensione dipende dalla profondità in cui peschiamo e dalla frequenza utilizzata), quindi siamo esattamente in mezzo alla traccia dei pesci visualizzati.
 
Visto che non esisteva nulla di simile di questa lunghezza (tranne le canne da ice-fishing, che non sono tuttavia adatte per azione ed impugnatura), la soluzione a questo punto era solo una: inventarla.
 
Fortuna vuole che lavoro in Tubertini, e abbiamo un progettista che avuto “pietà” di me e ha ascoltato le mie, stressanti, insolite e continue richieste.
 

Seika Jig Yak

 
Nasce così la Seika Jig Yak:
Seika Jig Yak

Seika Jig Yak

  • 90 cm di lunghezza
  • 7-25g di casting
  • La precisione più assoluta per pescare sulle tracce che ci mostra l’ecoscandaglio sotto di noi
  • Facile da trasportare in auto e in kayak
  • Facile da gestire in azione di pesca e combattimento grazie al manico corto ed ergonomico
  • Il divertimento più assoluto in kayak, in grado di rendere entusiasmante ogni combattimento, senza temere prede over metro
  • Da utilizzare sia con mulinello rotante che fisso
  • No, non è una canna da ice fishing
Provatela con metal jig e metal vib dai 7 ai 25 grammi alla ricerca di persici reali e lucioperca, o in mare alla ricerca di sgombri e sugherelli, o semplicemente del vivo da utilizzare a traina. Vi renderete conto di quanto sia divertente ed efficace pescare con questa canna.. al punto che spesso dedicherete intere uscite di pesca solo per pescare con lei!
 
Ecco la video recensione:
 
Per altre informazioni: Tubertini

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