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Carpe Diem

“Carpe Diem”: mai come ora, in questo periodo di restrizioni colorate, bisogna saper cogliere l’attimo per poter praticare la nostra passione preferita. Comparsa la possibilità per un solo giorno, grazie a congiunzioni amministrative (o forse astrali), di potersi muovere verso la vicina Toscana, assieme a Giuseppe non ci abbiamo pensato due volte a caricare le auto, a partire di buon’ora e sfidare il freddo per fare la nostra ultima pescata dal kayak di questo complicato 2020. Al nostro arrivo siamo abbracciati da una nebbia leggera e suggestiva, che lascia intravedere..

Ritorno a Bilancino

Il 30 dicembre chiusi l’anno piscatorio con una uscita in kayak nell’invaso di Bilancino, splendido specchio d’acqua artificiale incastonato tra le alture del Mugello, vicino all’omonimo autodromo dove corrono il motomondiale. Quel giorno trovai, a causa delle copiose piogge dei giorni precedenti, un colore dell’acqua ben lontano dai suoi standard, e non so se per questo o per il periodo freddo, i pesci non vollero proprio collaborare..

Fuori tempo

Ogni anno attendo trepidante i mesi freddi per dedicarmi più assiduamente alla pesca. Da giugno ad ottobre pesco pochissimo.. vuoi per il caldo, per l’apatia dei siluri, per i tantissimi pescatori sportivi stranieri che affollano ogni angolo del fiume, scorrazzando avanti/indietro con piccoli yatch e relativi tender d’appoggio. Io cerco la tranquillità che solo un fiume deserto può dare.. e pazienza se il freddo ti costringe a vestirti pesantemente, se la nebbia è talmente fitta da non vedere le sponde, se le ore di luce sono poche.

Predatori alternativi

Dicembre è un mese particolare, di transizione. Può regalarti le prime gelate notturne, la prima neve.. oppure giornate soleggiate con temperature stranamente gradevoli.. o come spesso accade un bel muro di pesante, umida e fredda nebbia. E’ il periodo adatto per un altro predatore che vive nelle nostre acque, preistorico nella forma, delicato nella mangiata, famelico quanto basta ed in grado di regalarci emozioni in quelle giornate in cui non vediamo traccia di siluri. Stiamo parlando del lucioperca.

Perca invernali del Grande Fiume

La pesca al lucioperca nella stagione fredda è una tecnica che mi affascina molto, la pratico da oltre una decina d’anni e nonostante scorrazzi per i fiumi della bassa padana per tutto l’inverno, quando gli amici mi chiedono “Fabio, qual’è per te il mese migliore per pescare i lucciperca?” rispondo sempre novembre.L’arrivo del primo vero freddo autunnale fa si che il pesce foraggio si ammassi preparandosi all’inverno. Lo scarseggiare di prede in circolazione mette quindi in frenesia alimentare questo splendido predatore, rendendolo più vulnerabile alle nostre insidie.