Sfidare la pioggia

Ultimamente mi capita di passare più tempo ad osservare e confrontare siti web meteorologici che altro, anche per più volte al giorno. Sembra impossibile, ma quando scorri i giorni della settimana, fino a venerdì c’è il sole, ed immancabilmente sabato piove, anzi temporaleggia, che è peggio. E così martedì, mercoledì, giovedì ripeti per l’ennesima volta la stessa operazione, sperando che possa cambiare qualcosa. Poi arriva venerdì e non puoi fare altro che constatare che anche questo sabato la pioggia è inevitabile, così come impensabile andare a pesca.

Sabato mattina ti svegli con calma, senza aver puntato la sveglia e senza alcun impegno in programma, conscio che nonostante il sole mattiniero dal primo pomeriggio sarebbe arrivata la pioggia. Succede poi però che ti squilla il cellulare, che rispondi e che l’amico Gabriele ti invita a pescare. Sai che i fiumi sono alti, che verrà a piovere, che ci saranno condizioni poco favorevoli, ma la voglia di pescare è troppa ed accetti di gran lena.

Partiamo subito dopo pranzo. L’idea è quella di pescare prima a spinning dalla barca sfruttando i favori della piena, per poi posizionarsi a riva e pescare qualche ora a break line. Per questo motivo ci portiamo con noi lo stretto necessario, in modo da avere abbastanza libertà in barca per pescare a spinning, nonostante l’attrezzatura da break line già carica.

Era da parecchio che non tornavo sul Grande Fiume, dall’ottobre scorso precisamente, mi mancava.. un pò meno l’odore sapone misto metallo che emana quando è in piena.. è inconfondibile, ma ci fai l’abitudine. Il fiume è alto, marrone ma non troppo,  il correntone centrale ospita legni e detriti di vario genere, naturali quanto artificiali, però non vediamo la schiuma che si crea solitamente nelle condizioni di piena. Zigzagando tra i detriti della parte centrale del fiume, arriviamo sulla sponda opposta, dove la forza della corrente viene smorzata dai tanti alberi e dalla conformazione della sponda, permettendoci così di pescare abbastanza agevolmente derivando, correggendo di tanto in tanto la posizione con l’ausilio del motore elettrico. Lanciamo così i nostri artificiali in mezzo agli alberi semisommersi, dentro ad erbai, sotto alle frasche, dietro ai rami in cerca di qualche siluro in caccia. Lo spinning al siluro non mi ha mai entusiasmato più di tanto.. probabilmente perchè non ho mai preso nulla con questa tecnica. Eppure lanciare di continuo quando in acqua non vedi segni di attività poco dopo mi deprime.. se poi vedi che la condizione del fiume non è quella che speravi..

In cerca di siluri a spinning

In cerca di siluri a spinning

La piena ha creato un ambiente ideale per il siluro, in cui grazie alle sue capacità ricettive sensoriali è in grado di orientarsi alla perfezione. Tuttavia non sembra esserci attività, e a parte un siluro che fa esplodere l’acqua quando il mio artificiale lo colpisce, tutti i nostri tentativi in questo paradiso temporaneo del siluro sono vani. Così, complice l’inizio della prevista pioggia, decidiamo di trovare un pertugio sulla sponda dove poterci piazzare e pescare qualche ora a break line.

La ricerca non è banale. Il fiume è molto alto e di conseguenza la sponda pianeggiante è sott’acqua per diversi metri. Inoltre non è necessario solo individuare un pertugio calpestabile, ma devono esserci anche rami o alberi dove collocare le nostre esche. Individuiamo due o tre punti che possono fare al caso nostro ed infine optiamo per quello che riesce tra le altre cose a creare un riparo dalla pioggia grazie ai tanti rami rigogliosi intrecciati sopra di noi. Con l’ausilio di qualche corda spostiamo dei rami per creare il varco per permettere di posizionare le canne da pesca e siamo pronti.

Prepariamo tre canne da pesca, di cui una “adattata” visto la lunghezza ridotta (una Rhino 1,80m!).. ma posizionata giusto a pochi metri da noi svolge il suo mestiere comunque. Le altre due invece sono specifiche, una Night Fighter Evolution ed una Ethnic Breakline Cat. Portiamo fuori le esche con l’ausilio del motore elettrico, posizionandole accuratamente tra i rami opposti, prestando accurata attenzione a dove il terminale andrà a svolgere la sua azione. In queste condizioni anche solo qualche decina di centimetri fuori dalla zona ottimale possono fare la differenza in termini di catture. La corrente ci obbliga invece all’utilizzo del motore a scoppio per tornare a riva.

In poco tempo siamo in pesca, al riparo sotto una piccola grotta vegetale che nulla lascia filtrare, a tu per tu con un fiume che sta continuando a salire e che ci obbliga a spostare indietro i picchetti più volte.

Riparo naturale mentre fuori piove

Riparo naturale mentre fuori piove

E’ una situazione strana. Sembra di essere comodamente seduti all’asciutto di casa davanti alla finestra, mentre attraverso di essa si osserva la pioggia che scende incessantemente. Per un attimo ripensi alla settimana passata ad osservare i siti meteo maledicendo le previsioni.. ora, invece di essere a casa a guardare la pioggia dalla finestra, sei sul fiume ad osservarla cadere, non curante di essa, senza preoccupazioni. E’ quasi rilassante il ticchettio della pioggia sulle foglie.

iniziamo a prepare la cena, come se fossimo a casa. Pentola, fornello a gas, 4 fette di coppa di maiale, würstel e pane.. non ci manca davvero nulla. Prima addirittura ci concediamo un piccolo aperitivo vegetariano con dei fagioli.

Cena sul fiume

Cena sul fiume

Non manca nulla

Non manca nulla

Fuori dalla “casa” succede però che smette di piovere. Se la pioggia influisce negativamente sull’attività predatoria del siluro, la sua interruzione può essere un lato positivo.

Tra un cucchiaio di fagioli e l’altro, ecco una successione di bip che ci fa sobbalzare dalle sedie pieghevoli. E’ la piccola Rhino che richiama la nostra attenzione. Si inarca più volte senza rompere la break line. E’ sicuramente un piccolo silurato. Gabriele da riva non riesce a rompere la break, sale quindi in barca dove riesce a trovare l’angolo adatto per romperla e recuperare il siluretto. Il cappotto (che vista la giornata era anche impermeabile) lo riponiamo nell’armadio. Riposizioniamo l’esca e torniamo alla nostra cena. Passano una decina di minuti e questa volta è la Night che reclama attenzione. tuttavia è solo un preallarme. Siamo tuttavia fiduciosi.. il fiume sale, la pioggia ha per un attimo allentato la sua morsa e i siluri sembrano ben attivi.

Passano pochi minuti infatti ed ecco una mangiata decisa sulla Ethnic Breakline Cat. Non c’era bisogno di correre a ferrare.. la posta era talmente precaria e ristretta che potevamo ferrare da seduti talmente era poca la distanza tra noi  e le canne. Ferro con decisione e sento che il pesce è allamato. Sento subito delle testatine che mi fanno pensare ad un piccolo siluro. Poi però sento che tiene il fondo bene e viene incontro veloce.. comportamento che è solito di esemplari maggiori. Dopo un divertente combattimento reso difficile dal poco spazio vitale e di manovra causa vegetazione opprimente (obbligandomi a salire sulla barca per guadagnare metri fuori da essa), riusciamo a portare a riva un esemplare di 160cm, senza segni di frega e piuttosto in forma. Lo slamiamo direttamente in acqua, una foto veloce ricordo e lo rilasciamo immediatamente.

Notare il colore dell'acqua

Notare il colore dell’acqua

Riporto in posizione una nuova esca, ma ahimè, riprende la pioggia, e con essa termina puntuale l’attività dei siluri. Così poco dopo, a buio arrivato, decidiamo di uscire dalla casa naturale e tornare nelle rispettive artificiali.

In realtà sulla strada verso il pontile, ci concediamo una breve pescata a dinamica a suon di clonk con l’unica esca che ci era rimasta, sfruttando una breve interruzione della pioggia. Breve pescata che ci regala in pochi minuti una cattura sul metro, metro e venti che ci rincuora dal fatto di aver dovuto abbandonare così presto il fiume.

Così siamo di nuovo in autostrada sulla via del ritorno.. è mezzanotte passata. Domani è lunedì, è tempo di tornare ad osservare i siti meteo.

Vi lascio ad un piccolo contributo video:

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