Primi caldi invernali

Quando l’inverno è agli sgoccioli e sta per lasciare spazio alla primavera è facile accorgersene. Aldilà dell’uscire alle 17.30 da lavoro ed esservi ancora luce, il sole stesso al pomeriggio ha una luce diversa, più intensa, più calda, che ti smuove qualcosa a livello dello stomaco..quel formicolio che si estende a tutto il corpo e che amplifica i sensi..come l’olfatto, con il quale cerchi di annusare la primavera nell’aria, nonostante questa sia ancora fredda e carica di umidità. I primi caldi invernali.

La barca è pronta, ti sta aspettando, il meteo promette temperature sopra i 10°C e forse anche un pò di sole. Ad esche sono messo maluccio, vedo una sola scardola nuotare nella vasca..la osservo per un po’ tramite il piccolo lembo di plastica opacizzata dal calcare che ci separa.. è inutile che fai finta di nulla..ti tocca prepararti per la trasferta. Preparo la cassetta con le montature assicurandomi che vi siano anche quelle con le varie gomme. Vertical Cat e Luis 5500 pronti. Il serbatoio è quasi a metà, gli aggiungo 10 litri di cara benzina verde e quanto basta di olio rosso.. ora è più che sufficiente. La batteria per il motore elettrico è carica, quella per l’ecoscandaglio pure. Samuel c’è. Siamo in bolla.

Alle 6.30 l’aria è ancora frizzante ma c’è il sole (almeno qui a casa). Carico l’auto con la poca roba che la pesca dalla barca necessita, nella solita sistematica, ordinata, maniera. Arriva Samuel con leggero ritardo..fretta non ce n’è.. poi ha portato lui il pranzo, non gli si può dir nulla (anche perché se devo pensarci io, si digiuna). Il tempo di fermarsi al solito bar vicino casa per una rapida e sostanziosa colazione e siamo lungo quell’autostrada ormai percorsa centinaia di volte, sempre arrugginita e con gli stessi lavori in corso da anni.

Arrivati al porticciolo troviamo nuvoloso, ma almeno svanisce l’incubo della nebbia. Mi han fregato le due spugne a bordo della barca. Questo rende difficoltosa l’operazione di pulizia ella barca. Non va bene. Mi arrangio con due asciugamani (quelli li han lasciati). Carichiamo con rigorosa distribuzione dei pesi e..la batteria dell’accensione del motore, collegata alla pompa di sentina, è a secco. Maledizione. Prevedibile però..ha dovuto svuotare dalla pioggia e neve  caduta nell’ultima settimana. Mi tocca alternare quella carica da scoppio ad elettrico di volta in volta. Pacco.

Siamo pronti. Proviamo subito davanti a noi, dove un profondo tratto interessato da una cascata ospita durante l’anno diversi esemplari. Proviamo per mezz’oretta buona, forse quaranta minuti, favoriti dal rigiro di corrente che ci fa compiere una traiettoria perfetta lungo il correntone e la profondità maggiore. Tuttavia non sembra esserci nulla, o almeno nulla che le esche gommose da noi montate potessero attrarre. Anzi, incaglio il fondo e mi tocca rompere la treccia. A questo punto ci spostiamo in una buca dove in questo periodo dell’anno qualcosa c’è sempre.. d’altronde l’acqua sotto la cascata è più fredda, e probabilmente in questo periodo sono altrove, in zone più riparate e calde.

Vertical specialist

Vertical specialist

Ci spostiamo, l’Evinrude viaggia, ruggisce, beve che è una meraviglia. Classe ’88..e non sentirli. Cambio montatura.. è ora della scardola. Ho giusto una montatura adatta, con un piombo da 40 grammi tricolore con tanto di rattles.Venti secondi. Non è il tempo che impiego ad innescare, bensì il tempo che rimango in pesca prima di allamare il primo pesce dell’anno. Non è un siluro, lo capisco subito, e immagino già cosa possa essere: un perca. Fa sempre piacere.

Perca del 2 marzo 2013

Perca del 2 marzo 2013

Insistiamo ancora un po’ per poi spostarci su un’altra buca. Intravedo qualche arco ma non riesco ad invogliarlo con la gomma.A dir la verità neanche Samuel con il carassio. Forse perché da 2 anni buoni che era congelato nel freezer. Altro tratto ancora, qui addirittura uno scarico di acqua calda alza la temperatura da 7,9°C a 12°C, ma non c’è nulla.. è questione di 2 settimane però.

L’Evinrude vuole viaggiare ed io l’accontento, facendolo zigzagare tra invisibili ostacoli giusto per assaporare il rumore dell’acqua.

Classe 88

Classe 88

Proviamo ancora, su una lunga deriva stavolta. Vedo diverse tracce, alcune interessanti, alcune sono alberi. Samuel lo impara per bene.. si attaccherà una decina di volte.. per la gioia della sua Flexo Pilk.

Proud to be Vertical

Proud to be Vertical

Però vuoi che con la gomma non mi ci trovo, o non ci credo, non riesco a sentire nulla. C’è poi sempre da dire che nemmeno Samuel con il suo carassio non sente nulla (sempre quello stagionato).

Quando il vivonon c'è..

Quando il vivo non c’è..

L’unica emozione che sento dopo la cattura del perca è scaturita dall’attivazione del giubbotto di salvataggio che indossavo. Un breve e sordo suono che non capivo da dove provenisse.. e un sibilo. Mi guardavo attorno, alle spalle, verso la riva. Ma poi sento stringermi il torace e capisco. Dopo il salvagente scoppiamo anche noi..dal ridere.

Quando un giubbotto di salvataggio automatico decide di attivarsi da solo

Quando un giubbotto di salvataggio automatico decide di attivarsi da solo

Alle 16.30 termina la prima pescata dell’anno. Cappotto evitato..poteva forse andare meglio..ma avevamo poche frecce a disposizione per i nostri archi. I siluri poi qui non sono affatto facili da catturare pescando dalla barca, i grossi figuriamoci. Gli ci vuole una settimana di quel sole di inizio marzo, quello che sembra primaverile.

Ma in fondo va bene così.. l’importante è essere tornato ad assaporare quel gusto di primavera nell’aria ed aver riempito i polmoni di quell’attesa dei momenti che a breve vivremo sul fiume.

 

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