Prime break dell’anno

Nonostante un inverno tutt’altro che freddo, marzo da sempre rappresenta il mese in cui tornare sulle rive del fiume a caccia di siluri, specialmente con la tecnica delle break line, una delle tecniche più redditizie, semplici, conviviali ma al contempo faticosa per quantità di attrezzatura necessaria e per tempo di svolgimento.

Dopo i primi mesi in cui, nonostante le miti temperature, era impossibile pescare per via del susseguirsi di piogge e piene, decido con Igor e Stefano per una pescata a break line che era in attesa da parecchi mesi. Controllare quotidianamente i principali siti web meteo in questa stagione è d’obbligo, e le previsioni tra essi erano contrastanti ma tendenti al brutto. Ci riserviamo di decidere all’ultimo, al sabato mattina, sperando in previsioni più sicure. Sarà stato il sole caldo, la primavera ormai sbocciata, la voglia di pescare.. fatto sta che nonostante le previsioni non fossero migliorate, decidiamo di tentare comunque, scegliendo uno spot non troppo estremo per evitare spiacevoli contrattempi.

Parto da casa con un bellissimo sole e a qualche decina di km dall’arrivo puntualmente inizia a piovere. Non fortissimo, ma quanto basta per infastidire tutte le operazioni necessarie per pescare a break line. Sullo spot è già arrivato anche Alain a completare il quartetto che affronterà le intemperie, il fiume.. e i siluri.

Innanzitutto serviva creare spazio, un’accesso all’acqua dove poter posizionare i picchetti e creare un riparo rapido dalla pioggia che ci permettesse di montare le attrezzature senza bagnarci completamente. L’ambiente non aiuta:

Foresta

Foresta

Rapidamente Igor e Stefano creano una accogliente “veranda”, mentre Alain si sposta nella posta successiva ed erige il suo bivvy. Portiamo la canoa dotata di motore elettrico in acqua e siamo pronti a posizionare le nostre esche.

Pronti

Pronti

Il fiume è sceso ed è ancora in calo, la bassa pressione e la pioggia non aiuteranno di certo, riusciamo a posizionare gli inganni.. ma la situazione a riva comincia ad essere di difficile gestione.

Situazione pesante

Situazione pesante

La continua pioggia infatti rende il già pesante terreno ancora più scivoloso a causa del limo che ricopre tutta l’area. Camminare significa sprofondare e rimanere incollati al terreno, o rischiare di scivolare, se va bene, per terra (se va male nel fiume), specialmente lungo la discesa necessaria ad arrivare alle canne. Tentiamo così di ricoprire il selciato con rami e rametti in modo da limitare i danni. L’accesso all’acqua fortunatamente ci è garantito da una vecchia barca che si trovava sulla sponda.

Fango?

Fango?

All’imbrunire siamo perfettamente in pesca e, fatalità, smette di piovere.. ovviamente accade al termine di tutte le operazioni che andavano svolte all’aperto. La nota positiva è che nonostante la condizioni non siano il massimo, il termine della pioggia coincide solitamente con l’inizio dell’attività di caccia. Così è. Apre le danze Alain con un silurato da metro. Poco dopo è il mio turno. Una cosa così tanto semplice come correre lungo una discesa, con il terreno in queste condizioni diventa un’impresa tragicomica. Riesco comunque ad arrivare tempestivamente e ferrare. Combattimento e siluro sul 1,40m prontamente rilasciato. A diverse decine di metri è Alain in combattimento con un siluro poco più piccolo. Non è ancora buio e sembriamo essere sotto attacco pesantemente. Sentiamo le cacciate dei piccoli siluri a galla ed una frazione di secondo dopo i mostri avvisatori avvertirci. Sfruttiamo il momento di non pioggia per riposizionare le canne sbrekkate giusto in tempo prima che ri-inizi la pioggia e cessi l’attività dei siluri.

Approfittiamo così del momento per una comoda e calda cena:

Pizza time

Pizza time

Smette nuovamente di piovere e nuovamente ripartono le cacciate. Come orologi svizzeri. Nessuno riesce a rompere le break line, si fa il controllo esche, si innescano quelle predate.. e decidiamo di dedicarci al riposo. La notte passa tra un’acquazzone e l’altro, tra qualche piccolo attacco è di nuovo Alain a centrare quello giusto. Al metro risulterà 1,75m!

Il 175 di Alain

Il 175 di Alain

Al mattino invece io mi ritrovo, non so come, appeso ad un mio terminale questo siluretto:

Siluretto rimasto agganciato

Siluretto rimasto agganciato

Di prima mattina approfittando di un momentaneo periodo di pausa dalla pioggia decidiamo di smontare tutto e andare a fare una sostanziosa colazione al bar prima di salutarci.

Spot

Spot

Poi dicono che la pesca è un’attività sedentaria.. tra tagliare rami, alaggi improbabili, equilibrismo, terreno pesante, corse, combattimenti, pioggia, costruzione di ripari di fortuna.. di sedentario c’è ben poco!

Nonostante il terreno pesante, la pioggia, il fiume in calo, possiamo ritenerci più che soddisfatti della pescata. Dopo mesi di inattività (quantomeno a break line), il piacere dell’attesa del suono dell’avvisatore è sempre una bella sensazione!

Igor sulla sua fida canoa

Igor sulla sua fida canoa

Ringrazio Igor, Stefano e Alain per la compagnia e la pescata, augurandoci di ritrovarci presto nuovamente sul fiume!

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