Le clonkata.. quella giusta!

Credo di averlo scritto decine e decine di volte nei miei più disparati articoli, ripetuto a voce a qualsiasi pescatore con cui abbia a avuto a che fare: la tecnica più emozionante per catturare il siluro, per me, è la pesca con il clonk. Non c’è verso.. e non vi annoierò spiegandovi nuovamente i motivi, ma vi dirò un’altra cosa: pescare un siluro a clonk a bordo di un kayak è ancora più emozionante!

Tutto ha inizio una domenica mattina di inizio giugno incredibilmente soleggiata e calda.. condizione non scontata visto il maltempo giornaliero che imperversava da un mese nelle nostre zone. Cinque siluristi, cinque kayak, tre pescatori abili nella pesca da questo natante, due agli inizi.

Pronti al varo

Sebbene siano passati solo pochi mesi da quando sono entrato in possesso di una di queste affascinanti imbarcazioni, sono anni in realtà che ne conosco la pratica.. nel 2013 organizzai pure un raduno assieme a Mondo Kayak Fishing (leggi qui il report) per diffondere questa tecnica nel mondo del siluro. Da ex possessore per anni di una Carolina Skiff J14, posso affermare che sicuramente non si ha il comfort, la sicurezza e la possibilità di copertura di zone di una barca, ma in termini di divertimento, adrenalina e libertà non si ha paragoni. Per chi come me aveva la barca su carrello con tutte le scocciature abbinate, pensare di caricare sopra al tetto dell’auto il kayak e metterlo facilmente in acqua quasi ovunque, è un gran vantaggio.. e ha aumentato notevolmente il mio numero di pescate.

Propulsione a pedali

Kayak

In acqua!

Dal kayak, nonostante le perplessità che può suscitare guardandolo, è possibile praticare molte tecniche di pesca per insidiare il siluro. Questa volta abbiamo optato per la tecnica più eclettica, ovvero la dinamica.

Nulla è lasciato al caso

Ryobi Osirys + Seika Interceptor Yak

Fondamentalmente non c’è nulla di diverso dalla pratica dalla barca. Stesso tipo di canna, un buon portacanne comodo, un buon ecoscandaglio e si gira alla ricerca del siluro. In questo caso chi ha la propulsione a pedali risulta più avvantaggiato in quanto ha il pieno controllo dell’esca in qualsiasi momento, senza dover impugnare la pagaia per spostarsi o correggere la deriva causa vento o corrente. Sono raccomandati clonk corti visto il baricentro basso che si ha da seduti sul kayak.

Si parte!

Tutti pronti!

Mentre pagaiavamo/ pedalavamo verso la zona prescelta, Gabriele, alla sua prima esperienza dal kayak, si sposta verso sponda per tentare qualche lancio a morto manovrato, una delle sue tecniche preferite, praticata in inverno alla ricerca del lucioperca. A metà tragitto sento urlare il mio nome. Mi volto e vedo Gabriele con la canna piegata intento in un combattimento. Lo raggiungo velocemente e con il grande stupore di entrambi vediamo affiorare in superficie un bellissimo esemplare di luccio!

Gabriele con la sua prima cattura dal kayak

Come prima esperienza non poteva che iniziare meglio per Gabriele!

Raggiungiamo così gli altri, già intenti a clonkare alla ricerca del siluro. Mentre preparo la montatura osservo non lontano da me Stefano intento nella pesca. Vedo nitidamente ferrare con la mano, afferrare l’Interceptor Yak ed iniziare ad essere trainato velocemente via. Riesco ad accendere la Go-Pro ed inizia l’inseguimento.. che potete vedere qui, assieme al resto del combattimento:

 

Un pesce incredibile catturato con la tecnica più emozionante, con un combattimento esagerato dal kayak.. cosa volere di più! Non credo servano altre parole per descriverlo, il video dice tutto!

Stefano con la cattura

Foto di gruppo

Stefano

La ciliegina sulla torta è il collaudo a cui è stata sottoposta la Seika Interceptor Yak, canna sviluppata per la pesca da kayak da Stefano e Giuseppe per Tubertini e che farà parte di una serie di tre canne (Seika Yak Series) dedicate alla pesca da questo natante e disponibile a breve. Altissimi voti anche per il nuovo rotante Ryobi Osirys e la treccia 8 fili Viral.. entrambi già disponibile sul mercato.

Dopo l’estenuante combattimento e relativo rilascio, era giunto il tempo di concedersi una pausa pranzo in cui recuperare le forze.

Pausa pranzo

Giuseppe e Stefano, Seika Yak Team

Tornati in acqua al pomeriggio per un paio di ore, non abbiamo avuto altre sorprese, tuttavia credo che nessuno di noi possa lamentarsi dell’esito di questa battuta di pesca!

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