Inizio anno col botto

Ho archiviato il 2014 come la mia peggiore annata di pesca. Barca pronta da marzo ma gancio traino per il carrello installato solo ad inizio maggio, week end piovosi, fiume spesso non in condizioni ottimali (piene, continui sali e scendi di livello), rottura del mozzo del carrello ad inizio autunno ed impegni vari mi hanno tenuto lontano dalla pesca come non mai, riuscendomi a ritagliare si e no una decina di uscite tra barca e break line grazie agli amici. Poche catture, non di rilievo, e diverse uscite a vuoto completavano il quadro. Un’anno nero, in cui per la prima volta il non andare a pescare non era un peso, in cui sembrava avessi perso il senso dell’acqua, o la passione. Così tra i buoni propositi per il 2015 compare la voce “Pescare“.

Qualche giorno di ferie ad inizio anno sono l’occasione giusta per onorare l’impegno preso. Venerdì 3 gennaio, in una soleggiata ma gelida giornata di vero inverno sono in pesca con Luca. Andiamo alla scoperta di quello che la piena ci ha lasciato in eredità: fondali stravolti, derive cambiate, ostacoli nuovi. Ci lasciamo trasportare dalla corrente lungo le derive, trovando con nostro stupore diverse tracce di siluri staccate di parecchio dal fondo. Alquanto anomalo con l’acqua a 5°C. Io pesco a vertical utilizzando come esca un Midi Giant Shad 16 cm della Loris Lures, mentre Luca opta per una pesca a fireball con il vivo. Alla terza deriva, continuando a pescare mi volto in cerca del motore elettrico per correggere la deriva e  sbaglio clamorosamente una nitida abboccata. L’unica che registreremo nelle 5 ore di durata della battuta di pesca. Non so se essere contento per aver almeno sentito un’abboccata in un periodo dell’anno non facile o se essere avvilito per aver sbagliato una abboccata facile.

Insomma, il “momento no” sembrava non volesse terminare. Il giorno successivo dò un’occhiata al meteo e noto che l’indomani avrebbe registrato un’aumento di temperatura deciso. Mosso da spirito di rivalsa e conscio che la giornata potesse essere positiva, mi organizzo con Gabriele per l’ennesima pescata, volta al morto manovrato (tecnica a cui sono nuovo) e al vertical, cercando perca e siluri.

Domenica mattina siamo al pontile a sole già alto. La temperatura è gradevolissima e si può pescare senza guanti, cosa non da poco per il periodo e per il corretto svolgimento della pesca. Iniziamo a mort maniè entrambi.

Mort manié

Mort manié

Io utilizzo una Seika Lanikai 2,40m 20-50 grammi abbinata ad un mulinello Ryobi Arctica II 2000, caricato con treccia Tubertini Quattro + quattro da 24,2lbs. Come esca una montatura pony jig abbinata alla gomma proteica Loris Lures.

Seika Lanikai 20-50gr 2,40m, Ryobi Arctica II 2000, treccia Tubertini Quattro + quattro 24,2 lbs, pony jig e gomma proteica Loris Lures

Combo di Mirko

Gabriele utilizza una canna Daiwa Shogun-Z, mulinello Shimano Technium 2500FA, trecciato Power Pro ed opta per una montatura da mort maniè classica, utilizzando però una gomma proteica al posto di un esca vera.

Daiwa Shogun-Z, Shimano Technium 2500FA, Power Pro

Daiwa Shogun-Z, Shimano Technium 2500FA, Power Pro

Scelta della montatura

Scelta della montatura

Innesco della gomma proteica

Innesco della gomma proteica

Iniziamo a derivare. La corrente è molto lenta e ci permette di lanciare in tranquillità in ogni anfratto, intrico di rami e radici. Purtroppo questo non basta a evitare di farci incagliare spesso su quello che il fondo nasconde, ma fa parte del gioco. L’ennesimo lancio di Gabriele va a buon fine. Il pesce riesce a girarsi attorno ad un ramo, ma con una mossa fortunata Gabriele riesce a liberarlo, e galla arriva con nostro stupore un siluro.

Gabriele con il siluro catturato a morto manovrato con la gomma

Gabriele con il siluro catturato a morto manovrato con la gomma

Grande soddisfazione per Gabriele, che cattura per la prima volta con la gomma e per la prima volta un siluro a morto manovrato!

Proseguiamo ancora la deriva senza però ottenere altre abboccate (al contrario degli incagli sugli ostacoli), e trovandoci nelle ore più calde del giorno (dopo mezzogiorno), propongo di andare a provare un’altra deriva, pescando però a verticale in cerca di siluri, che potrebbero sfruttare il momento per entrare in attività.

Montatura da vertical, 60 grammi

Montatura da vertical, 60 grammi

Utilizzo la mia collaudata canna Ethnic Vertical Cat 1,90 200 grammi abbinata al leggero e robusto Ryobi Luis 5500HX. Questa combo si rivela un’arma vincente per la pesca a verticale, grazie alla leggerezza che ci permette di pescare per ore senza affaticare il braccio, e alla robustezza e potenza che rivelano durante il combattimento. Come treccia mi affido alla Momoi Jig Line MX8 da 90lbs, .

Ryobi Luis 5500

Ryobi Luis 5500HX

Vertical Cat 1,90 Strong Action

Vertical Cat 1,90 Strong Action

Gabriele utilizza una Daiwa Catifish Interline in coppia con un rotante Shimano Corvalus carico di Power Pro da 80lbs. Come esca un Midi Gian Shad 16cm Loris Lures. Vento assente, corrente lenta quanto basta, Correggo la deriva cercando la profondità idonea e cerco di mantenerla costante, così da rifare le successive a distanze e profondità diverse, coprendo più fondo possibile. Dopo neanche 30 metri di deriva sento un’attacco fulmineo che non mi lascia tempo di ferrare e mi “pulisce” la montatura. Sembra di avere una maledizione addosso! Re-innesco velocemente e riprendo a pescare, in quanto un’abboccata è positiva, abbiamo trovato la finestra di tempo in cui i siluri sono attivi e stiamo pescando correttamente nella zona e profondità giusta. Credo non passino 10 metri quando sento un forte strattone e vedo la canna piegarsi. Non è il fondo, stavolta c’è. Inizio il combattimento, sono sollevato, finalmente ho l’occasione per riscattarmi, ma aspetto a cantare vittoria visto il trend negativo in cui ero immerso fino a pochi minuti prima. Nel primo minuto stimo il pesce sul metro e mezzo.. al secondo almeno un metro e ottanta. Al terzo minuto, quando è il pesce a girare la barca e a spostarla dove vuole, capisco di avere dall’altra parte un pesce superiore ai due metri. La Vertical Cat si piega in maniera sublime assecondando le sfuriate del pesce, che tenta più volte di arrotolarsi sul tracciato e cambiare direzione. Il Luis cede filo quanto basta e quando e come voglio io. Tutto gira alla perfezione ed io riassaporo il piacere di un combattimento con un gigante del fiume dopo oltre un anno dalla cattura del mio personal best (clicca qui per il report), l’adrenalina quando viene a mancare la tensione della canna a causa di un’improvvisa salita del siluro verso la superficie, che ti fa pensare alla slanatura. Il peso del pesce sul fondo che ti trascina inesorabilmente dove vuole lui. L’emozione delle prime bolle che salgono in superficie e di vederlo poi affiorare in tutta la sua mole. Poi i momenti di tensione, quando devi guantarlo e lui non è dell’idea.. e si inabissa di nuovo. Questo per due, tre volte.. fino alla guastata decisiva ad opera di Gabriele. E’ fatta, ci spostiamo sulla spiaggia più vicina senza issarlo a bordo, evitandogli schiacciamenti e sfregamenti inutili. Si ritorna a fare una foto in acqua. E’ gennaio, l’acqua è a 5°C, non ho i waders in neoprene con me, mi faccio bastare quelli in nylon e pazienza se mi entra un po’ d’acqua nel piede destro o giù per la schiena.. succede sempre. E’ un pesce molto pesante, Gabriele non ha i waders e non posso spingermi in acqua più profonda. Inoltre servirebbe un’altra persona per sorreggere il pesce in modo da rendergli onore con una bella foto. Pazienza, faremo come si può.. il ricordo è indelebile nelle nostre menti.

Mirko

Finalmente

Mirko con la prima cattura dell'anno

Inizio 2015 col botto

Il tempo di qualche scatto ed ora di rilasciarlo nel suo fiume, dove potrà regalare le stesse mie emozioni ad altri pescatori.. sperando che non cada in mani o reti sbagliate.

Pronti per il rilascio

Buona fortuna!

Rilasciato come si deve il siluro, Gabriele si ritrova con i indosso i miei scarponi invernali completamente bagnati. Io ho il piede destro fradicio, idem la parte bassa della schiena. Abbiamo preso un pesce a testa, siamo soddisfatti entrambi e decidiamo quindi di rientrare per non prendere un malanno. Riportiamo il Paguro Killer III al pontile e ci avviamo verso casa.

Paguro Killer III

Paguro Killer III

La pesca al siluro è così. Non bisogna mai mollare di fronte alle prime difficoltà o dopo periodi sfortunati. Il buon proposito per il 2015  per ora è stato decisamente onorato!

Ecco il video della cattura:

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