Freddo e gomma

E’ arrivato l’inverno, quello vero, freddo. Quello che al mattino, quando carichi l’attrezzatura in auto, ti dà la sveglia per bene con l’aria pungente. Quello che ti fa pagare per tutta la giornata quel momento in cui per forza di cose hai dovuto mettere le mani in acqua. Quello che ti fa trovare il ghiaccio nella barca. Quello che ti ghiaccia il trecciato non appena lo recuperi fuori dall’acqua. Quello che per quante paia di calze tu ti possa mettere, stai tranquillo che prima o poi ti congelerà i piedi. Quello che ti fa perdere più tempo a vestirti al mattino per il numero di capi da indossare e che di conseguenza limita i tuoi movimenti in pesca. Quello che mostra chi veramente ha la passione della pesca che scorre nel sangue. Quello che può ripagarti gli sforzi fatti con stupende catture. Quello che ti fa fare un sonoro cappotto della serie “ma chi me lo fa fare“.

Parto da casa che, come si dice a Modena, “sfrusca“, ovvero nevica finemente, con pochissima intensità, giusto per ricordarti fin da subito in che stagione ti trovi. Il pensiero del letto caldo in cui ti trovavi dieci minuti prima ti sfiora.. ma un buon cappuccino bollente e un cornetto alla cioccolata al solito bar rappresentano una buona iniezione di fiducia ed energia. Gabriele è rimasto prigioniero del letto per qualche decina di minuti in più del dovuto. Poco male, tanto in questa stagione in genere sono le ore più calde a regalare.

Con nostro grande stupore, arrivati sul fiume troviamo sprazzi di sole, lasciandoci così alle nostre spalle la neve. La cattiva notizia è invece il vento, non previsto, che spira controcorrente (in parte un bene) ma con notevole intensità (sbattendo costantemente sulle fiancate della barca). Pescare in questi condizioni è proibitivo, tuttavia oggi potevamo pescare e oggi pescheremo. La sfida nella sfida è che siamo dotati solamente di esche in gomma (Loris Lures), in quanto di vivo non ne abbiamo più e tentare di farlo ottenendo risultati è una scommessa altamente rischiosa.  Iniziamo così le nostre derive, in compagnia purtroppo di pescatori ben più bravi ed efficaci di noi:

Cormorani a perdita d’occhio

Il vento è incessante, non ci sono zone riparate ed occorre continuamente correggere la deriva con il motore elettrico, in quanto  il più delle volte finiamo sottosponda. Quando ci va bene ci rallenta, ma si ha poi il problema delle esche che finiscono molto più a valle di noi, perdendo così il controllo che si avrebbe pescando esattamente in verticale. 

Ryobi Luis 5500 con treccia Viral 87lbs

L’acqua è a 4,9°C e pochissime sono le tracce riconducibili a siluri che avvistiamo sull’ecoscandaglio. Come se non bastasse veniamo speronati più volte da lastroni di ghiaccio trasportati dalla corrente in uscita di un affluente. L’unica speranza è che il vento cessi di sferzare. Solo in questo modo è possibile pescare senza destare troppo disturbo, nella maniera più corretta e precisa e senza che il vento condizioni in negativo quella poca attività che può avere un siluro in inverno. 

La nostra chance si materializza nelle 15.00: il vento si placa. Proviamo una deriva in cui generalmente ad inizio stagione è possibile effettuare qualche cattura di siluri di piccola/media dimensione. A metà deriva notiamo sull’ecoscandaglio del disturbo nelle prossimità del fondo, come una turbolenza ben circoscritta. Il tempo di abbinarla ad un siluro che la Vertical Cat di Gabriele si piega verso sinistra. Ferrata decisa e primo combattimento del 2017.. un piccolo siluro che ci ripaga della costanza e degli sforzi profusi in questa giornata!

Gabriele e il primo siluro dell’anno

Abbiamo vinto due sfide: la prima contro il vento ed il freddo.. la seconda, sfatare il mito della cattura con la gomma anche in pieno inverno!

Ovviamente ora il Grande Fiume è liscio come l’olio. Ci rimane giusto il tempo di una veloce deriva, quella del tutto e per tutto, ma ormai è tardi e prima che faccia buio torniamo verso il porto, soddisfatti e con tanto di spettacolo in omaggio:

Tramonto invernale

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