Aprile, dolce dormire!

Era il 1998 quando mi avvicinai alla pesca al siluro. All’epoca si sapeva poco o nulla su di esso, non vi erano attrezzature dedicate, nei negozi di pesca si trovavano solo informazioni frammentarie, così come su internet e sulle riviste di settore. Tuttavia il viaggiare, ricercare spot, macinare chilometri di argini, imboccare carraie dissestate, provare nuove tecniche, nuove esche.. era un insieme di esperienze che ti coinvolgeva, ti stimolava.. ogni volta era una nuova avventura. Se a distanza di quasi vent’anni ho ancora voglia di pescare il siluro, credo sia proprio perché tutt’ora, nonostante condizioni totalmente diverse, ho ancora piacere di vivere avventure sempre nuove, di imparare, di scoprire, di conoscere e pescare con pescatori che condividono questa filosofia, e non che mirano solamente al “big“.

Auto pronta!

Auto pronta!

L’ultima avventura mi porta in un tratto del Grande Fiume non tanto lontano da casa ma nel quale non ho mai pescato.. o per lo meno vi ho solo navigato in passato, giusto un paio di volte. Marzo e aprile sono gli unici due mesi in cui mi piace pescare di notte: i siluri sono attivi, devono mangiare per immagazzinare le energie perse durante l’inverno e per l’imminente frega, e, soprattutto, non ci sono zanzare!

Ad attendermi al bar del paese c’è Luca, con il quale, dopo un buon caffè, mi dirigo verso il pontile per caricare la barca che ci porterà sullo spot, dove ad attenderci ci sono già Andrea e Fortunato, ricostituendo così il gruppo dell’ultima pescata (leggi qui il report).

Trasporti eccezionali

Trasporti eccezionali

Approdiamo sulla spiaggia che ci ospiterà per una notte dove Andrea aveva già piazzato la tenda ed assieme a Fortunato erano intenti a procacciare qualche esca pescando a feeder. Iniziamo così a perlustrare l’area per valutare come e dove posizionare le nostre esche.

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Perlustrazione

La zona è molto interessante e varia, così da poter permetterci di pescare con qualsiasi tecnica statica. Il fiume dal canto suo non è nelle condizioni migliori. Appena due giorni fa è passata una piccola piena ed il rischio è che i siluri siano sazi ed il livello calante blocchi quella minima attività che poteva esserci. Per tentare di avere il maggior numero di possibilità di ottenere attacchi, decidiamo di provare a break line, a boa e a pietra. In questo modo possiamo coprire zone differenti, cercando di andare incontro a qualsiasi comportamento del siluro in queste condizioni.

Terminale

Terminale

Ritornando al discorso iniziale, quando parlavo di continuare ad apprendere, questa è l’occasione per affinare una tecnica che poco pratico e che non è tra le mie preferite: la pesca a pietra. Tanto efficace negli ultimi anni, quanto per certi versi meno pratica e comoda rispetto alla break line.

Tutto i necessario per fissare le pietre

Tutto i necessario per fissare le pietre

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Montatura da pietra

Particolare del fissaggio della break line alla pietra

Particolare del fissaggio della break line alla pietra

Posizionamento delle esche a pietra

Posizionamento delle esche a pietra

Tre canne sono destinate alla pesca a pietra, due alla boa, quattro a break line.

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Fortunato durante la preparazione delle break line

Andrea e Fortunato si occupano del posizionamento delle esche, sfruttando la luce del giorno e il meteo ancora buono, visto che all’orizzonte si vede bene la presenza di nuvoloni carichi d’acqua.

Luca e Fortunato

Luca e Fortunato

Ci raggiunge nel mentre un personaggio che ho avuto modo di conoscere esattamente 10 anni fa tondi tondi, durante la prima pescata didattica a break line che organizzai con l’allora Gruppo Siluro Emilia, Nicolò. Con lui Piero, uno zaino contenente una griglia e un borsone pieno di vivande. Aveva anche le canne da pesca, ma passavano in secondo piano!

Nicolò

Nicolò

Per festeggiare ci scappa l’aperitivo in riva al fiume.

Aperitivo

Aperitivo

D’altronde la pesca è in grado di andare oltre al solo aspetto della cattura o a quel senso di estraniazione dal mondo che si prova nell’isolamento in mezzo al fiume. Bisogna imparare a considerare e ad apprezzare anche i momenti di goliardia, le sane chiacchiere condite dalle risate, dalle battute e dalle store di vita vissuta, una grigliata, un fuoco acceso.. sono tutti momenti che rimangono impressi nella nostra mente, e saranno un ricordo legato a quella battuta di pesca, rendendola unica anche se la cattura non c’è stata.

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Piero

Fortunato

Fortunato

Nel mentre le esche sono state tutte posizionate minuziosamente ed il temporale che avevamo avvistato in lontananza ci ha fortunatamente girato attorno ed è scomparso all’orizzonte. Non ci resta che attendere!

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Foto di gruppo

Come si fa a intendere il catfishing solo come la ricerca ossessionata del big, quando davanti a noi si stampano paesaggi simili?

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Cartoline dal Grande Fiume

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Tramonto sul Po

L’attesa è dunque iniziata.. e non solo quella di un eventuale cattura, bensì anche quella relativa ad un panino con la salsiccia o di un cosciotto di pollo grigliata a dovere dal cuoco di campo Nicolò.

Avvisatori vintage

Avvisatori vintage

Ebbene l’attesa dura poco per entrambe. Il campanellino vintage di Fortunato fa il suo dovere segnalando l’attacco ad una delle esche posizionate in mezzo agli alberi a break line. Il combattimento è breve per via della distanza relativamente vicina e per l’energia che Fortunato ci mette nel recupero, ma il pesce è tutt’altro che piccolo, quindi decidiamo di legarlo per effettuare la foto di rito al mattino.

Nel mentre è pronta anche la carne, e dopo aver riposizionato l’esca, possiamo dedicarci alla cena.

Cala la notte

Cala la notte

Tra una chiacchiera a voce a volte troppo alta, un bicchiere di buon vino, una coscia di pollo e un panino, si fa presto l’una di notte senza registrare nessun altro attacco. Ci ritiriamo quindi nelle tende, sperando che un po’ di tranquillità e silenzio possano insospettire meno i siluri. Evidentemente però o non è serata, o i siluri sono ancora pieni dalla piena di qualche giorno prima.. non riceviamo infatti alcun attacco, e la notte passa quindi senza alcun sussulto, al punto di lasciarci dormire benissimo e beati.. neanche a casa si dorme così bene.

Al mattino è tempo di fare la foto alla cattura!

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“As brekema”

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Nicolò, Piero, Fortunato, Andrea e Luca

Tuttavia se la sessione di pesca statica è terminata, non è terminata qui la pescata. E’ ora di salire infatti in barca e cercare qualche siluro a verticale! Non prima di aver fatto colazione/pranzo con l’ennesima porzione di cosciotti di pollo e panini con la salsiccia però!

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Big Fish Boat

Salgo con Nicolò e Piero sulla loro barca mentre Andrea e Luca sono l’altro equipaggio sul Boston Whaler. Iniziamo a pescare dal pontile, dopo aver scaricato tutta l’attrezzatura usata nella pesca da riva, inutile e solo d’impiccio ai fini della pesca dalla barca. Partiamo a derivare proprio dal pontile. Qui assisto alla cattura da record di velocità da parte di Nicolò: dopo 10 metri di deriva vedo una traccia sull’ecoscandaglio, ma non faccio in tempo ad avvertire tutti che vedo la canna di Nicolò piegarsi. Lo ha allamato! Non è un esemplare enorme, ma il fatto di aver abboccato dopo 10 metri dalla partenza rende comunque la cattura memorabile!

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Glowing

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Nicolò e la cattura da record di velocità

Continuiamo sotto ad un bel sole primaverile a verticaleggiare lungo il fiume, ma l’unica cosa che otteniamo è un siluro probabilmente grosso che si slama a Luca dopo pochi secondi di combattimento e due attacchi sbagliati da me, dettati un po’ dalla stanchezza, un po’ dalla distrazione. A verticale infatti bisogna sempre essere sull’attenti. Non sempre i siluri fanno mangiate che strappano la canna dalle mani o si autoallamano.. in alcuni periodi bisogna essere sempre pronti a ferrare al primo avvertimento di attacco e per questo è richiesta concentrazione e rapidità.

Insomma, non bisogna dormire, come abbiamo fatto per tutta la notte e come ho fatto io nelle due occasioni sbagliate! In compenso però qualche cattura si è vista, ma sopratutto abbiamo avuto modo di apprezzare le tante sfaccettature che la pesca è in grado di offrire, specialmente quando si è in compagnia di pescatori genuini ed appassionati, che amano la pesca per quello che offre, e non per quella che la moda dice di dover essere!

E per concludere in bellezza la sessione di pesca, cosa c’è di meglio..

Aperitivo conclusivo

Aperitivo conclusivo

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