Una domenica bestiale

Svegliarsi alle 5.20 quando sulle spalle ci sono solo 3 ore di sonno non è mai facile. Spengo la sveglia appoggiata appositamente sulla scrivania, lontana dal letto in modo da essere obbligato ad alzarmi e svegliarmi. E’ già successo di averla a tiro di braccio, spegnerla e riaddormentarmi.. meglio non rischiare. Sarà l’autunno, il primo freddo, le poche ore di sonno, fatto sta che fatico ad ingranare. Come se non bastasse quando arrivo in garage trovo prive di vita nella vasca una decina di esche pescate il giorno prima: l’ossigenatore da acquario ha smesso di funzionare. Questo significa perdere parecchio tempo per cercare una soluzione che salvi il resto dei pesci. Fortunatamente con un’altro ossigenatore dotato di spina accendisigari ed il trasformatore caricabatterie riesco ad ottenere il risultato tanto agognato. Carico quelle poche cose che la pesca dalla barca necessita: un piccolo zaino contenente montature e reflex, Vertical Cat,  secchio con le esche e alle 6.50, in ritardissimo sulla tabella di marcia, parto in direzione Grande Fiume. Una splendida alba accompagna la prima parte del viaggio, mentre i 9°C dell’aria pizzicano la pelle ricordandoti di essere già a metà ottobre. Fortunatamente non trovo traffico, e alle 8.10 sono al pontile., non prima di essermi ritagliato 5 minuti per fare colazione. Telefono a Riccardo per avvertirlo del mio arrivo, e nel mentre osservo il fiume, fortunatamente senza tracce di sporco da piena o da innalzamento del livello: segnali come questi avrebbero reso vani i nostri tentativi di pesca con le tecniche che pensavamo di utilizzare.

Un rumore di motore in avvicinamento mi preannuncia l’arrivo di Riccardo sulla sua barca. Il tempo di salutarci, caricare le mi poche cose e siamo già in viaggio verso la prima deriva.

Capitan Riccardo

Capitan Riccardo

Pochi minuti e siamo già in azione. Io mi dedico alla pesca in verticale con una piccola esca, mentre Riccardo opta per una fireball con un’esca più generosa. Non passano 5 minuti dalla prima abboccata. Botta decisa, ferro ed il siluro si butta deciso in corrente. Talmente forte che non facendo in tempo a rincorrerlo, mi si salma. Probabilmente era allamato male e l’eccessivo angolo ha fatto il resto. Questo era solo il preludio di ciò che ci sarebbe accaduto apena qualche minuto dopo.

Continuando la deriva, arriviamo su un gradino che scende velocemente oltre i dieci metri. Riccardo sente una decisa trattenuta e ferra deciso. Il siluro c’è, e a giudicare dalla piega della canna non è piccolo. Dopo neanche trenta secondi accade però il fattaccio: la Sportex di Riccardo si rompe inspiegabilmente al termine della placca portamulinello costringendo Riccardo ad un combattimento tutt’altro che comodo  e facile.

Crack Sportex

Crack Sportex

Nel mentre avverto Nicola, Angelo e Roberto, intenti anche loro a pescare sull’altra barca, di raggiungerci il prima possibile, ed intanto mi posiziono al comando del motore elettrico in modo da facilitare il più possibile il combattimento, assecondando le fughe ed i cambi di direzione del siluro. Il combattimento sembra infinito, sembra impossibile forzare il pesce con una canna ridotta in quelle condizioni. Poi finalmente le prime bolle e poco dopo lo vediamo aggallare tra le nostre due barche: immenso. Semplicemente enorme. Roberto effettua con non poche difficoltà il glowing. E’ fatta.Ci spostiamo in una spiaggetta a riva per le consuete operazioni di slamatura, misurazione, foto e rilascio. Il metro si ferma a 246, ma quello che è impressionante di questo siluro è la larghezza della coda, quasi quanto la parte del torace: massiccio e poderoso.

Riccardo con il 246

Riccardo con il 246

Riccardo con il 246

Riccardo con il 246

Riccardo, Nicola, Roberto e il 246

Riccardo, Nicola, Roberto e il 246

Riccardo, Nicola, Roberto e il 246

Riccardo, Nicola, Roberto e il 246

Riccardo

Riccardo

Inutile tentare di descrivere la felicità di Riccardo, così come la nostra! Facciamo fatica a realizzare.. stentiamo a crederci.. sopratutto per come è avvenuto:

Riccardo e la Sportex rotta

Riccardo e la Sportex rotta

Dopo il consueto rilascio di una pietra miliare dei siluri del Grande Fiume, è ora di tornare a pesca.

Roberto, Angelo e Nicola in pesca

Roberto, Angelo e Nicola in pesca

Roberto in azione

Roberto in azione

Nicola in pesca

Nicola in pesca

Nicola non si smentisce e cattura un siluro di taglia media:

Nicola in combattimento

Nicola in combattimento

Nicola in combattimento

Nicola in combattimento

Poi nel primo pomeriggio tocca a me catturare qualcosa:

Mirko con una piccola cattura

Mirko con una piccola cattura

Prima di sera faccio in tempo a slamarne un’altro io e un’altro Riccardo.. ma a quel punto eravamo già tutti più che soddisfatti!

Questa volta il Grande Fiume ci ha fatto un grosso regalo, e poterlo condividere con i propri compagni di pesca è la ciliegina sulla torta a compimento di una stupenda giornata di pesca. Quindi grazie Grande Fiume e grazie a Riccardo, Roby, Nicola e Angelo!

Che domenica bestiale!

 

 

 

 

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