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Report 10° Raduno Dei Siluristi

Nominare la parola “raduno” nell’anno divenuto tristemente famoso per la pandemia da Covid-19 che ha colpito tutto il mondo è un pò un controsenso. Un raduno è tra gli eventi che le norme contro la diffusione del coronavirus vietano o sconsigliano caldamente. D’altronde è l’occasione per stringere la mano a pescatori che non si vedono da tempo o scambiare quattro chiacchiere con altri, toccare con mano attrezzature, pranzare tutti assieme. Tutte cose che possono tristemente diffondere il virus in caso di presenza di una persona positiva.

A siluri dal kayak

Ho sempre insidiato il siluro da riva o da barca, talvolta da piccoli tender. Venduta la mia Carolina Skiff J14 e successivamente il mio piccolo tender, rimasi qualche anno “appiedato” fino alla scoperta del kayak. Esso risolveva tutte le noie che i precedenti natanti possedevano: non necessitava di carrello e gancio traino (e conseguente manovre nel traffico o costi di rimessaggio/ manutenzione) di gru di alaggio, non si forava, non si perdeva tempo a gonfiarlo e sgonfiarlo per riporlo in auto, si caricava facilmente sulle barre e si metteva facilmente in acqua quasi ovunque.

Ritorno a Bilancino

Il 30 dicembre chiusi l’anno piscatorio con una uscita in kayak nell’invaso di Bilancino, splendido specchio d’acqua artificiale incastonato tra le alture del Mugello, vicino all’omonimo autodromo dove corrono il motomondiale. Quel giorno trovai, a causa delle copiose piogge dei giorni precedenti, un colore dell’acqua ben lontano dai suoi standard, e non so se per questo o per il periodo freddo, i pesci non vollero proprio collaborare..

Una notte tra zanzare e corrente

È giovedì e nella mia testa comincia a muoversi il “pistone” della pesca. Comincio quindi a pensare a quale spot affrontare, sperando di trovare le condizioni ideali. La mia scelta ricade su un canale...

Un giorno ordinario..

Alzarsi quando ancora è buio, osservare il sole alzarsi all’orizzonte e respirare l’aria frizzante ed umida del mattino. Caricare il kayak sull’auto con quelle oramai collaudate mosse e assicurarlo nel miglior modo possibile. Prendere l’autostrada e godersi in tutta tranquillità il viaggio, cercando con lo sguardo la meta in lontananza. Arrivare sulla riva del lago, osservare per qualche istante la natura in fronte a noi, sentirne il profumo. Scaricare il kayak, prepararlo minuziosamente con quelle poche cose fondamentali che possono servirci.