Caperlan Bed Box II

Essendo il siluro un predatore che concentra la sua sua attività predatoria di notte, il silurista che intende tentare la sua cattura deve di conseguenza concentrare la sua azione di pesca durante le ore notturne (se escludiamo le tecniche di ricerca dalla barca come la dinamica o la verticale, praticabili anche di giorno). Se escludiamo pescate veloci di qualche ora dal tramonto in poi, per coloro invece che passano tutta la notte in pesca sarà capitato certamente di porsi il problema della scelta di un riparo. Se nei primi mesi dell’anno il problema è il freddo e l’umidità, con l’avanzare delle stagioni diventano invece gli insetti, o ancora meglio le zanzare, il principale nemico della pesca notturna. Altro elemento che incide è lo spazio a nostra disposizione sullo spot: spesso gli spazi sono angusti, sconnessi o poco ampi. I fattori che coincidono tuttavia con la scelta di un riparo non sono tuttavia solo di origine naturale, bensì bisogna fare i conti anche con le leggi vigenti nella zona in cui abbiamo deciso di pescare: in alcune zone infatti è vietato utilizzare tende con pavimento, e di conseguenza bisogna sapere cosa scegliere ed utilizzare per non incappare in multe.

La prima soluzione che solitamente tutti i siluristi provano è un’ombrellone. Questa è una soluzione abbastanza valida, con pro e contro. Se risulta montabile velocemente ovunque, il palo centrale limita la disposizione di un eventuale lettino, così come questo difficilmente riuscirà ad essere completamente protetto dal diametro dell’ombrellone. Altro difetto è la completa assenza di protezione laterale, che ci mette esposti a vento, roditori ed ovviamente alle zanzare. A onor del vero esistono accessori che possono sopperire a questa ultima mancanza: esistono pareti applicabili parzialmente lungo il perimetro dell’ombrellone tramite comode zip e picchettabili al terreno, alcuni dotati addirittura di finestre trasparenti. Se questo risolve la protezione dal vento e dagli insetti, nulla può contro l’umidità che sale dal terreno, che forma la classica condensa all’interno dell’ombrellone, dovuta alla mancanza del pavimento.

La seconda soluzione è la tenda. Qui i vantaggi sono una totale protezione dal vento, in buona parte dall’umidità che sale dal terreno in quanto il fondo (o anche più fondi) isola a dovere, da roditori e zanzare (ovviamente se non si tiene aperta la porta d’ingresso). A seconda delle dimensioni ci stanno comodamente uno o più lettini e anche la buffetteria (valigetta portaminuteria, portacanne, borse, cibo, ecc.) al riparo da qualsiasi intemperie. I contro? Il tempo di montaggio se la tenda è la classica a stecche (problema che si ovvia con le comode tende automatiche che si montano e smontano in pochi minuti, come ad esempio la Nova Hd Super bait), lo spazio non sempre ristretto che occupa, la presenza di un pavimento non staccabile (che ci impedisce di usarla dove la legge lo vieta). Per alcuni la tenda inoltre rappresenta un’ostacolo che rallenta la corsa verso un’eventuale ferrata.

La via di mezzo tra queste due soluzioni è rappresentata dai bivvy. Una sorta di ombrellone sdraiato a terra a cui si possono applicare totalmente le pareti ed il pavimento, o un sovratelo invernale. Essendo così modulabile, ci permette agevolmente di adeguarci alle normative e alle varie situazioni che incontriamo. Di contro sono spesso ingombranti da trasportare, non offrono una protezione ottimale dall’umidità del terreno e da montati occupano spazio quanto una tenda, oltre che ad impiegare parecchio tempo a montarli completamente.

Chi scrive questa recensione ha provato tutte queste soluzioni. Attualmente utilizza l’ombrellone in brevi pescate, la tenda automatica in sessioni lunghe ,dove è possibile utilizzarla e le temperature sono basse. La soluzione del bivvy è stata abbandonata in quanto pavimento staccabile a parte, non aveva vantaggi che ne giustificavano l’utilizzo rispetto alla tenda. Rimaneva tuttavia il problema di come ripararsi per tutta una notte dove la tenda non si poteva montare per ragioni di spazio o regole.

Alle fiere di settore qualche anno fa fu presentato dalla JRC un prodotto che sembrava potesse ovviare questo problema, il Cocoon. Era una specie di tenda che si applicava tramite appositi tubolari alla struttura del lettino. Il telo copriva esattamente il perimetro della tenda e si picchettava al terreno, quindi si poteva piazzare anche in posti ristretti. Non vi era pavimento, e si era quindi soggetti all’umidità del terreno, tuttavia si aveva un buon riparo da tutti gli altri agenti.

Quest’anno girando alla Decathlon, l’occhio è cascato su un riparo simile, che a differenza del Cocoon non serve picchettarlo al terreno in quanto tutta la struttura è concentrata sul lettino, isolando quindi completamente dal terreno. Stiamo parlando del Caperlan Bed Box II.

Compatta e leggera

Compatta e leggera

Il primo particolare che notiamo è la trasportabilità e la leggerezza di questo riparo: 3,5 kg il peso nella sua borsa, che contiene i 4 supporti delle aste da applicare al lettino, le 2 stecche che formano la struttura, la “camera” ed il sovratelo:

Contenuto

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Montaggio

Il montaggio è molto rapido e semplice. Per prima cosa bisogna aprire il lettino e posizionarlo completamente a 180°. Successivamente fissare ai quattro angoli di esso i relativi supporti dotati di foro che serviranno ad ospitare le estremità delle stecche.

Supporti stecche

Supporti stecche

Una cosa che può valer la pena di fare e che ci permette di risparmiare ancora più tempo è quella di lasciare questi supporti già montati. Ovviamente svitando la vita è possibile ruotarli sull’asse del tubolare del nostro lettino, in modo che non diano alcun ingombro nel trasporto o all’interno della sacca.

Dopodiché si inseriscono le due stecche nelle apposite guide incrociate della camera, e si inseriscono nei supporti montati precedentemente.

Camera interna

Camera interna

A questo punto il nostro riparo ha già preso forma. Prima di mettere il sovratelo è necessario bloccare il telo lungo il bordo del lettino agganciando 4 appositi ganci al tubolare:

 

Aggancio al tubolare

Aggancio al tubolare

Questi quattro ganci permettono alla camera di aderire perfettamente alla sagoma del materasso del nostro lettino, chiudendola ermeticamente nella parte inferiore, chiudendo ogni spazio ad umidità o insetti. Si agganciano inoltre quattro tiranti elastici agli stessi supporti, mentre apposite fessure dotate di velcro permettono al telo di seguire il perimetro del lettino nonostante i supporti:

Tiranti angolari

Tiranti angolari e fessure con velcro

Ora basta sovrapporre il sovratelo fissandolo agli stessi supporti semplicemente con gli elastici presenti ad ogni angolo, e la struttura è fatta:

Caperlan Bed Box II

Caperlan Bed Box II

Ok, il montaggio non è stato dei più precisi, ma l’ho montato col buio la notte prima.

Vista laterale

Vista laterale

Da questa vista laterale si può vedere come il telo segua perfettamente la parte inferiore del  materasso avvolgendolo e rendendolo “stagno”.

Aperto

Aperto

Finestra

Finestra

Sono presenti nella parte frontale due piccole finestrelle oscurabili, molto utili in quanto essendo proprio in corrispondenza della zona del lettino destinata alla nostra testa, ci permettono di vedere fuori. Una cosa che invece era molto utile e di cui si può sentire il bisogno è la classica porta multi funzione, ovvero oltre alla porta dello stesso materiale della tenda, sarebbe stata utile una porta zanzariera per le serate estive più calde. Questo perchè una volta all’interno, nonostante sia alta (1,1m), lo spazio è comunque il perimetro del nostro lettino, e l’aria fa molto presto a scaldarsi.

Sul soffitto della camera interna trovano inoltre posto una doppia tasca e un gancio utile ad agganciare ad esempio una luce.

Tasca e ganci

Tasca e ganci

La tasca doppia è utile per mettervi ad esempio la centralina, il cellulare o le chiavi:

Doppia tasca

Doppia tasca


L’ingombro di questo riparo è veramente ridicolo: 205×85 cm.. ovvero quello del nostro lettino.. il che ci permette di montarlo agevolmente ovunque, persino in barca! Il doppio telo da 75oz ci permette una buona protezione dalla pioggia e dall’umidità. Ovviamente parliamo di pioggia breve, non di temporali o piogge torrenziali o di ore e ore. La presenza di umidità del terreno invece dipende dalla qualità e dallo spessore del materasso del nostro lettino: essendo il telo perfettamente aderente al materasso, l’umidità può solo filtrare attraverso di esso. Una buon imbottitura del materasso ci garantisce una buona protezione dall’umidità. Essendo la struttura abbastanza alta (1,10m dal materasso), potrebbe soffrire in caso di forte vento, non essendo inoltre picchettata al terreno. La sensazione di solidità comunque è buona. La stessa altezza trasmette comunque dall’interno una sensazione di spazio maggiore di quello che potrebbe sembrare. Ovviamente qui borse, valigette e buffetteria non trovano posto, ma una soluzione furba potrebbe essere quella di posizionarli sotto il lettino, in modo da proteggerli dalla “guazza” notturna e contemporaneamente di fare filtro all’umidità che sale dal terreno verso di noi.

Lo smontaggio è altrettanto rapido, e la borsa è stranamente capiente tanto da non dover impazzire a richiuderla.

Per la modica cifra di 64€ la ritengo una soluzione veramente versatile ed ingegnosa, che può valere la pena prendere in considerazione quando gli spazi sono ristretti e le leggi vietano il pavimento della tenda.

Per altre informazioni: Decathlon

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