Avvisaglie autunnali

L’aria della mattina frizzante, l’erba ricoperta dalla guazza ed un sole scarico. Ecco l’autunno che si inizia a manifestare seriamente. Fino ad ora lo era solo sulla carta, o meglio sul calendario. Ora le giornate si accorciano, gli alberi pian piano si spogliano delle vesti colorate e si lasciano avvolgere dalla nebbia, la temperatura dell’acqua diminuisce così come l’attività del pesce. Da questo momento in avanti il fiume inizia ad essere cosa per pochi, per temerari, per veri appassionati, per i veri pescatori, non per quelli occasionali. Il fiume si svuota e lascia posto a poche barche, quelle che aspettano questo periodo tutto l’anno. Meno pressione di pesca, pesce più concentrato in posti precisi e a determinate ore della giornata. Questi fattori possono rivelarsi fondamentali per l’esito della pescata, e diventa importante conoscerli. Inizia il periodo che preferisco per la pesca a verticale come piace a me. Quella chirurgica, precisa, silenziosa.

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Sabato 24 ottobre sono in pesca con Gabriele. Il fiume è ancora popolato abbondantemente da pescatori “stagionali“. Tedeschi, austriaci e compagnia bella scorrazzano ancora in lungo e largo con le loro navi rimorchio (nel senso che si trainano anche il tender), le spiagge sono loro terra di conquista e le derive spesso diventa uno slalom tra boe e lenze posizionate a pietra. Tempo un paio di settimane e non sarà più un problema. Così come i pescatori della domenica in barca e i diportisti.

La prendiamo con filosofia, come una pescata dedicata a scoprire le derive, gli anfratti, le buche dove poter dedicare fra qualche settimana le poche ore a disposizione nel modo più fruttuoso possibile. Iniziamo così a pescare a mort maniè, una tecnica molto fine, precisa. Ti permette di scandagliare per bene la sponda e di darti una precisa idea del fondale. Stendiamo un velo pietoso sul numerosi incagli però. In più il fiume anche se apparentemente in condizioni buone, è in calo ed ancora non al meglio in termini di livello e corrente.

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All’ultimo degli innumerevoli incagli alziamo bandiera bianca e passiamo alla verticale, tecnica che personalmente adoro e mi ha regalato soddisfazioni, al contrario di Gabriele che da anni prova a praticare, ma che abbandona puntualmente al primo cappotto.. tant’è che non è riuscito mai a catturarci un siluro. Gli dico che è tutta questione di convinzione e determinazione, e che magari oggi può essere la volta buona.

La prima deriva la eseguiamo due volte a diverse altezze. Purtroppo non otteniamo risultato e l’eco sembra non dare segnali. In più c’è da fare lo slalom tra le lenze di alcuni siluristi tedeschi. Meglio cambiare aria. Tentiamo un’altra deriva che durante l’anno avevamo abbandonato in quanto si era accorciata e abbassata di profondità. Con positivo stupore però osserviamo come l’ultima piena l’abbia cambiata in meglio, rendendola nuovamente pescabile. Purtroppo però la situazione pesci è come per quella precedente, anzi, vendendo alcune tracce sollevate diversi metri dal fondo, provo a portare l’esca alla loro altezza.. tentativo improbabile visto la presentazione non idonea a stimolare un’attacco in quella situazione.. eppure sento un breve attacco deciso, troppo fulmineo per permettermi di ferrare però.

Ormai sono le 14.00 e provo a giocarmi un’ultimo jolly. Una deriva che in questo periodo in passato mi ha regalato emozioni. Ci fermiamo molto prima per arrivare senza onde e rumore all’inizio di essa. Fortunatamente si pesca bene, bastano 70 grammi per saltellare rimanendo in perfetta verticale alla barca. Il fondale è cambiato anche qui, ed è decisamente interessante. D’improvviso Gabriele ferra. Finalmente per lui il primo siluro a verticale!

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Dopo tanti tentativi, finalmente è arrivata la cattura con la tecnica tanto agognata. Chissà che adesso non la pratichi più spesso e con maggiore convinzione!

Decidiamo di rifare la stessa deriva, evidentemente le condizioni sono quelle giuste. All’ennesimo saltello dell’esca, sento la mia Vertical Cat trasmettermi delle vibrazioni e non ci penso due volte a ferrare. Capisco già da subito cos’è.

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Un piccolo lucioperca, predatore per il quale il periodo migliore sta per iniziare. Diciamo di aver aperto ufficialmente anche la stagione di caccia ai vampiri del fiume!

Contenti per aver risollevato la giornata con una cattura a testa ed aver individuato derive e zone interessanti per i mesi a seguire, torniamo verso il porto. Ora non rimane aspettare che il fiume si svuoti..

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